giovedì 21 novembre 2013

ARMANDO ROMEO - VIA VENETO/VORREI PRENDERTI PER MANO

 




side a)
  • Via Veneto (romeo)



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  • Vorrei prenderti per mano (casari)




cover (CARAVAN - RA28)
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CARAVAN RA28
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J.F. Kennedy, cronaca di quattro giorni (22-25 novembre 1963)



Vorremmo ancor oggi, con tutto il cuore, poter premettere a questo libro la formula che precede tanti romanzi: "Tutti i personaggi qui descritti sono immaginari, e ogni somiglianza con persone reali, viventi o defunte, è una pura coincidenza". Ma non basta il desiderio a negare la verità, e la lunga notte rimane, non già un brutto sogno, ma una realtà che continuerà a perseguitarci finchè vivremo.
Ogni tragedia umana implica sperpero e inutilità. La tragedia ignorata sembra ancor più inutile. Ma il non ricordare una tragedia è senza dubbio una gravissima colpa. Così, questa cronaca di quattro giorni del novembre 1963 è stata scritta non per rinnovare l'orrore e le lacrime, ma per ricordare. Scriviamo pertanto augurando a chi verrà dopo di noi di poter trarre da questi eventi, così misteriosi per chi lì ha vissuti, comprensione, saggezza e una pratica morale. Il presente libro è dedicato a chi, in avvenire, saprà imparare dal passato.

Saul Pett
("J.F.Kennedy, la tragedia che ha commosso il mondo" - Rizzoli editore, 1964)
              supplemento al numero 8 di "Oggi" del 20 febbraio 1964




19.58 (ora italiana) le agenzie trasmettono: "Hanno sparato a Kennedy"

 
 
 
La scena della morte di John Kennedy fa ormai parte della memoria collettiva di mezzo mondo.   Il corteo presidenziale fra la folla sulla strada di Dallas, il giovane presidente [...] che sorride e saluta con la mano, la testa che improvvisamente si china, il corpo che si accascia, lo zaffo di sangue sul tailleur rosa di Jacqueline mentre d'istinto si sporge sul marito.
Eppure la sera del 22 novembre del 1963, quando i telegiornali d'Europa danno la notizia dell'assassinio del presidente americano, nessun telespettatore vede quelle immagini a colori, nè le vedrà nei giorni seguenti.   Girate in 8 millimetri da un operatore dilettante, non solo non sono destinate ad andare in onda, ma sono state tolte dalla circolazione perchè testimoniano un omicidio diverso dalla versione sostenuta dalla pubblica accusa.   Singoli fotogrammi verranno pubblicati sulla rivista "Life", [...] ma saranno subito sequestrati. [...]
Quel novembre poi, il satellite Telstar appena entrato in funzione unisce, sì, le due sponde dell'Atlantico ma permette collegamenti simultanei soltanto in casi eccezionali, previsti in anticipo, come è accaduto da poco in occasione del Concilio Vaticano II.   Così ad arrivare a caldo sono solo delle telefoto sgranate e confuse.
Il giorno dopo però, il 23, il tg riesce a dispiegare la sua accresciuta potenza inondando ogni edizione di un profluvio di cronache, dirette, filmati, commenti, servizi speciali che dilatano oltre misura l'improvviso lutto che ha ammutolito l'Occidente, il primo clamoroso assassinio di un capo di Stato, per di più nella patria della democrazia.   Ogni edizione diventa una "straordinaria" a tema unico e fa passare in secondo piano la crisi del Governo Leone e la spaccatura interna al Psi sull'adesione al governo di centro-sinistra, il primo organico, che Moro riesce a formare qualche giorno dopo, a dispetto di Fanfani che l'alleanza coi socialisti ha tanto auspicato e preparato.
La cronaca filmata dell'omicidio viene trasmessa dal tg pomeridiano, ma le immagini che fanno sfondo alla versione dei fatti della polizia, in un rigoroso bianco e nero, sono assai meno pregnanti della storica sequenza a colori impressa fra i nostri ricordi. [...] la rievocazione all'Onu del segretario U Thant e del segretario di Stato Adlai Stevenson raccontate da Antonello Marescalchi, le corrispondenze di Sergio Telmon da Londra, Angela da Parigi, Gustavo Selva da Bruxelles, Sandro Paternostro da Bonn, [...].
È un crescendo di emozioni e sbalordimento per i telespettatori che solo qualche tempo prima avevano seguito al tg la visita in Italia della giovane coppia presidenziale che fa sognare il mondo.   Ora quel sogno si è di colpo infranto.   E il 24, lo straordinario servizio dell'omaggio alla salma, la nuda bara ripresa dall'alto della cupola della vuota cappella contro i nitidi riquadri bianconeri del pavimento, e il piccolo John John col cappottino corto stretto alla gonna della madre, quasi materializzano quel vuoto.   Quand'ecco l'ultimo colpo di scena, la drammatica, confusa ripresa dell'omicidio "in diretta" del presunto assassino Lee Harvey Oswald all'interno dello stesso carcere fa balenare il dubbio che non di una follia si sia trattato.   L'emozione si scioglierà il 25 nella lunga telecronaca in Mondovisione che unisce Europa e America nella partecipazione ai funerali solenni, con capi di Stato, principi e re di mezzo pianeta. [...]

Maria Grazia Bruzzone
("L'avventurosa storia del Tg in Italia" - RCS Libri s.p.a, 2002)
 

Chi ha armato quella mano

 
 
 
[...] Ricordo, dopo le lacrime, di aver seguito con morboso interesse l'intricata vicenda delle indagini.   Attraverso la TV la realtà diventava romanzo giallo, e lo schermo portava in casa per la prima volta le immagini della violenza, la cronaca della morte di un uomo.   Noi scoprimmo la TV e la TV scopriva le sue immense possibilità, la sua forza straordinaria.
Ancora oggi rivedo, davanti agli occhi, la smorfia di dolore di Oswald colpito da Ruby; il capo della polizia di Dallas che neanche si volta dopo gli spari, risento la voce concitata dello speaker che raccontava una morte in diretta.   Kennedy diventava un mito ed anche i più fanatici di noi a sinistra avranno, negli anni successivi, difficoltà a ritenerlo "uno" degli imperialisti, "uno" degli aggressori del Vietnam.   Era americano, d'accordo, ma aveva pagato di persona le sue scelte innovatrici, la sua politica di cambiamento e noi, giovani di allora, avevamo vissuto troppo direttamente il momento della sua morte per non scorgere in esso le caratteristiche di un fenomeno che ci avrebbe a lungo seguito in Italia: il complotto di Stato.
[...]
 
Valter Veltroni
(prefazione a "Il Sogno degli anni '60"- Savelli editori, 1981
 

sabato 16 novembre 2013

ROBERTO DAVINI - FUOCO DI PAGLIA/QUELLA NOTTE A COPENAGHEN




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  • Fuoco di paglia (binacci-capotosti)


side b)
  • Quella notte a Copenaghen (pace-magenta)




cover (CIAK - CK 5013)
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CIAK - CK 5013
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RITORNA IL TENENTE SHERIDAN




[...] Ubaldo Lay, nei panni del capo della squadra omicidi, dovrà affrontare in sei settimane altrettanti "casi" misteriosi e dipanare con la sua consueta abilità le aggrovigliate matasse che avvolgono i protagonisti dei "gialli", dove non mancheranno omicidi, ricatti, vendette, e persino la fantascienza. [...] È colpevole? È innocente? È questo l'insostituibile dilemma che rende appassionanti i "gialli" [...] ai milioni di telespettatori che seguiranno le avventure del tenente Sheridan sarà riservato il gusto di scoprire l'assassino. [...] ci sarà un momento, pochi istanti prima della fine, in cui l'investigatore si metterà a meditare, a tirare le fila del caso, per arrivare alla conclusione: quando cioè Sheridan sta per voltare l'ultima pagina. Proprio in quell'istante, sul video apparirà un orologio, come quello del segnale orario,  con una lancetta ferma. Una voce annuncerà al pubblico che la lancetta girerà per tre minuti: il tempo necessario perché anche lo spettatore possa indovinare chi è l'omicida: soluzione che gli sarà fornita poco dopo, quando il tenente Sheridan metterà le manette al colpevole. Non ci saranno premi in denaro per chi ha saputo intuire, prima di Sheridan, la responsabilità del maggiore o del minore indiziato: ci sarà soltanto la soddisfazione di aver dimostrato acume, intelligenza, spirito di osservazione.
[...] Non è da escludere che alla fine, qualcuno abbia scoperto in se stesso le doti del poliziotto risolvendo tutti e sei gli enigmi prima che glielo dica Sheridan, senta il desiderio di cambiare mestiere: cioè di diventare anche lui un investigatore: Ma in tal caso è bene che sappia subito che servire la giustizia è un mestiere duro, difficile, arduo, e che quasi mai dà la soddisfazione di scoprire sei casi in sei settimane, come avrà fatto al termine della serie Ubaldo Lay, poliziotto americano nel copione, ma poliziotto all'italiana negli atteggiamenti: un attore che grazie al suo personaggio ha raggiunto una popolarità che ormai non lo distaccherà più da un nome: Ezechiele Sheridan. [...]
Bruno Barbicini
("Radiocorriere TV"- 20-26 ottobre 1963)
commedia poliziesca in sei episodi: dal 20 ottobre (programma nazionale)
di: Mario Casacci, Alberto Ciambricco, Giuseppe Aldo Rossi
con: Ubaldo Lay, Carlo Alighiero, Walter Maestosi
voce fuori campo: Giulio Cesare Pirarba
animazioni: Armando Biamonte
scene: Emilio Voglino
costumi: Anna Ajò
Regia: Mario Landi
1° episodio - L'ultima verità (20 ottobre)
con: Ferruccio De Ceresa, Daniele Tedeschi, Turi Ferro, Gabriella Andreini, Flora Lillo, Mario Chiocchio
2° episodio - Una dote per Ghita (27 ottobre)
con: Lauro Gazzolo, Gino Lavagetto, Otello Toso, Elena De Merik, Nino Pavese
3° episodio - Un testimone per uccidere (3 novembre)
con: Marino Masé, Miranda Campa, Orazio Orlando, Piera Degli Esposti, Vittorio Zizzari, Fulvia Mammi, Franco Scandutta, Andreina Paul, Carlo Hintermann, Liù Bosisio, Nino Pavese
4° episodio - La lettera (10 novembre)
con: Ugo Pagliai, Diego Michelotti, Vira Silenti, Paolo Carlini, Marisa Mantovani, Angelo Cavo, Lucio Rama
5° episodio - Un uomo nuovo (17 novembre)
con: Turi Ferro, Nada Cortese, Antonio Pierfederici, Mila Vannucci, Elena De Merik, Vittorio Sanipoli, Siria Betti, Vittorio Duse, Giancarlo Maestri
6° episodio - La città accusa (24 novembre) annullato per la morte del presidente Kennedy
con: Franca Parisi, Loredana Savelli, Grazia Volpi, Lilly Lembo, Nino Pavese, Isa Crescenzi, Luigi Gatti, Paul Muller
6° episodio - La città accusa (1 dicembre)

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sabato 22 febbraio