sabato 29 settembre 2012

NICO FIDENCO - PER NOI DUE


 
Il "fatto nuovo" che Nico Fidenco ha portato nelle cronache della musica leggera degli ultimi tre anni è la sua stessa voce: quella voce "morbida", come è stata definita (i napoletani direbbero " 'nu filillo 'e voce "), che ha contribuito a modificare profondamente il repertorio dei juke-box. Prima di 'What a sky' o di 'Tornerai, Suzie', difficilmente si sarebbe pensato che in un grammofono a gettoni potessero trovare posto dischi con canzoni non urlate, nè fortemente ritmate. E invece, furono proprio queste canzoni a convogliare nei juke-box il maggior numero di gettoni e a movimentare straordinariamente il mercato discografico.
Il successo di Fidenco ha incoraggiato poi altri autori e altri cantanti. Ha aperto, in pratica la strada ad altre vistose affermazioni che da un lato hanno portato un pò d'aria nuova nella canzone moderna italiana, e dall'altro le hanno evitato di diventare stereotipata. Ma, per quanto riguarda in particolare il mercato, c'è un altro merito di Fidenco da ricordare: quello di avere indicato agli esperti le possibilità che offre la stagione estiva per un'accurata campagna di lancio di nuove canzoni, di nuovi dischi. È stato appunto per un suo pezzo molto fortunato, 'Legata a un granello di sabbia' (una canzone, come si ricorderà, scartata dalla commissione selezionatrice del Festival di Sanremo 1961) che nel gergo della musica leggera è entrata per la prima volta la definizione di "canzone dell'estate". [...]

S.G. Biamonte
dalla cover del disco


Lato a)
  1. Se mi perderai (fidenco-tassone-fidenco)
  2. Una donna nel mondo (pazzaglia-oliviero)
  3. Hud (fidenco-bernstein)
  4. Moon river (fidenco-mogol-mancini)
  5. C'è una leggenda (fidenco-cassia-fusco)
  6. Tutta la gente (fidenco-blonksteiner-gigante)




Lato b)
  1. Lasciami il tuo sorriso (fidenco-tassone)
  2. Cleopatra (fidenco-pedersoli-north)
  3. Lejos me voy (fidenco-fidenco-enriquez)
  4. Goccia di mare (fidenco)
  5. Ciò che rimane alla fine di un amore (fidenco)
  6. Non mi chiedi mai (fidenco-pedersoli-fidenco)





cover (RCA ITALIAN -PSL 10366)

RCA ITALIAN -PSL 10366




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venerdì 28 settembre 2012

AA.VV. - 12 GRANDI SUCCESSI





Side a)
  1. The Madison Boys - La terza luna (migliacci-enriquez)
  2. The Madison Boys - Il ragazzo col ciuffo (minardi-cassia-ciacci)
  3. Complesso Casiroli - Torna a Surriento (de curtis)
  4. Francis - Tu non lo sai (breaking up is hard to do) (sedaka)
  5. The Milords - Vivere per credere (casiroli-danpa)
  6. Francis - Madison gold (ravasio-agoseri-poli)


Side b)
  1. The Milords - Ogni notte (every night) (anka)
  2. Francis - La partita di pallone (vianello-rossi)
  3. Francis - Quattro vestiti (morricone-migliacci)
  4. The Madison Boys - Pasticcio in paradiso (del prete-gianco)
  5. Francis - Io che amo solo te (endrigo)
  6. Complesso Casiroli - Un sogno (de bernardi)





cover (ALFA RECORD - OP 7008)

ALFA RECORD - OP 7008

giovedì 27 settembre 2012

locandina - I FIDANZATI (italia)



con: Sandro Panzeri, Loredana Detto
Regia: Ermanno Olmi
.
genere: drammatico
soggetto: Ermanno Olmi
sceneggiatura: Ermanno Olmi
fotografia: Lamberto Caimi
musiche: Gianni Ferrio
montaggio: Carla Colombo
produzione: titanus
distribuzione: titanus
valutazione del CCC: Tutti (adatto per un pubblico familiare e di giovanissimi)
 
 
 

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venerdì 21 settembre 2012

ETTORE CENCI - VENTO CALDISSIMO/QUE NO, QUE NO





side a)
  • Vento caldissimo (heisser wind) (hubert)

side b)
  • Que no, que no (romano-codevilla)



cover (durium LdM 7293)

durium - LdM 7293

DIARIO VITT 1963-64


 
Il diario ha compiuto quindici anni; per festeggiare i tre lustri di attività, si impegna in un'opera di più vasto respiro: "ogni giorno del diario è uno sguardo sul mondo attuale, sul bene e sul male, sulle avventure tristi e quelle allegre della vita, sugli uomini, le loro debolezze e le loro virtù, il loro coraggio e la loro paura (...) Ogni giorno di questo Diario Vitt 1963-64 è una finestra aperta sulla cronaca, sia quando si tratta di persone illustri, sia quando si intrattiene con i personaggi semi-sconosciuti di ogni giorno, un invito a riflettere, a meditare, a non 'bere' le notizie, ma a considerarle sotto ogni aspetto, morale e sociale, a misurarle con il metro della generosità e della lealtà"
Nel 1963-64 il Diario di Jacovitti compie quindici anni, tra pochi anni sarà adulto e potrà votare. Ma i suoi lettori non crescono, restano quelli dell'arco d'età delle scuole medie che essi frequentano: però cambiano, non sono gli stessi, e hanno altri metri di giudizio, altre esperienze di vita. Sono bambini e ragazzi che hanno qualcosa da spendere, per esempio, e la 'paghetta' settimanale è diventata una consuetudine anche in Italia. Sono bambini e ragazzi che viaggiano con i genitori, ma a volte anche da soli o con i compagni, che hanno smesso o stanno smettendo di andare 'in colonia', che non vivono più per strada ma frequentano circoli e palestre, oltre la solita parrocchia, che hanno imparato a sorridere e a ridere non guardando Totò ma guardando i Caroselli e leggendo Topolino e..... Jacovitti. [...]
 
Goffredo Fofi
("Gli anni d'oro del diario Vitt" - Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, 2006)


venerdì 20 luglio 2012

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humour - da RADIOCORRIERE TV


SANTO & JOHNNY - WISH YOU LOVE




Lato a)

  1. I wish you love (beach-trenet)
  2. Forever mine (malis)
  3. Our day will come (hillard)
  4. More (ortolani-oliviero-newell-ciocilini)
  5. I'll remember (in the still of the night) (parris)
  6. Melissa (farrell-sadoff)


Lato b)

  1. I left my heart in San Francisco (cross)
  2. There I've said again (mann-evans)
  3. Since I fell for you (johnson)
  4. Sugar song (farina)
  5. Montecarlo (farina)
  6. Bullfighter (farina)



cover (CANADIAN AMERICAN - CAN 72)

CANADIAN AMERICAN - CAN 72

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FAUSTO LEALI e i suoi "Novelty" - FOLLIE D'ESTATE/NON VOGLIO PIÙ PIANGERE




lato a)

  • Follie d'estate (pisano)
    colona sonora della trasmissione televisiva "follie d'estate"

lato b)

  • Non voglio più piangere (pallavicini-libano)






cover (jolly - J 20216)

jolly - J 20216

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Roma allora era proprio così

Non ci si crede, perchè è impossibile
Ma Roma allora era proprio così


Nel cuore della mia generazione c'è una immagine splendida, in un film indimenticabile. A bordo di una spider Lancia Aurelia, la più bella decappottabile firmata Pininfarina, Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant sbucano dal Corso - impensabile, ormai da secoli zona pedonale - e attraversano come frecce Piazza del Popolo, inaudito, non c'erano pilastri e catene e neanche una statua vivente vestita da Faraone - e insultano allegramente un povero domestico che porta a spasso i cani, esortandolo a rompere le catene e affrancarsi dalla sua odiosa servitù.
Roma d'estate, negli anni '60, era proprio così. Bella come non mai, deserta, con il sole a picco. Tranne che per la spider di Gassman, un traffico inesistente, nel silenzio lo stridio della Circolare Esterna Destra lungo valle Giulia, il fruscio dei copertoni dei filobus sull'asfalto rovente. Di giorno era una città fantasma, i negozi quasi tutti chiusi, i posteggi vuoti, i mercati rionali spopolati, i banchi dei cocomerari oasi di gelo. Rare figure si muovevano nell'ombra dei palazzi, le fontanelle erano apprezzate soprattutto dagli stranieri, nelle loro città del nord non c'erano poerchè non c'era neanche il sole, si beveva dalla testa di lupo tappando il foro sotto la gola con un dito e attingendo allo zampillo. Villa Borghese, polverosa e disabitata, era una gran macchia d'ombra.
[...]



La sera era tutta un'altra cosa. Con l'allungarsi delle ombre, il trascolorare del cielo in quel strano miscuglio, sempre commovente, di indaco, celeste, blu con una punta di verde acido, uscivamo tutti dalle tane degli uffici e delle case. Roma allora era tutta dipinta di rosso, un rosso minio imposto dai piemontesi dopo la conquista (per i romani il termine è esatto) per uniformare quelle facciate tutte diverse, color pastello, lilla, pistacchio, rosa, avorio, che facevano fremere i Sabaudi con quel loro ricordare il Sud, il Meridione, la Bassa Italia, in una parola l'Africa. Alla fine del giorno, d'estate, i muri di Roma cambiavano colore; il rosso sangue, a tratti sbiadito, a tratti scolorito, che ricopriva tutto, dal Quirinale a Palazzo Chigi, da via Frattina a via del Babuino, risputava il caldo immagazzinato e diventava quasi viola.
Allora, per la sera e la notte romana, c'era solo Trastevere, San Lorenzo era ancora un brutto quartiere senza alcuna attrattiva, a Testaccio c'erano solo tre ristoranti di fronte al mattatoio, il Pigneto era terra vergine. [...]




Si andava in Trastevere verso le nove, a bere un primo vino fresco, traditore, per aspettare l'ora di cena, un'ora civile, [...]. A Trastevere si cenava bene, modestamente, senza pretese, quasi dovunque e con poca spesa, tranne in quei due o tre locali famosi, accuratamente da evitare. Gli altri commensali erano del quartiere, famiglie intere dal nonno al nipotino, cui si somministrava immancabilmente una goccia di vino anche se quasi lattante, 'pe' fallo riposà'.
Il vento della sera rinfrescava tutto e tutti, e si poteva cenare anche alle due dopo mezzanotte: all'uscita dell'ultimo turno dell'agenzia di stampa nazionale, insieme con i telescriventisti, si cercava una delle tante osterie ancora aperte, sulla porta l'oste sfatto dal caldo, grasso e in canottiera, la figlia maggiore appoggiata alla cassa e la moglie affacciata sulla porta della cucina, che senza fiatare tornava difilato ai fornelli a farti una penna all'arrabbiata. Di arrabbiato, a Roma, in quegli anni, c'era solo quello.

Giulio Colavolpe
(Incontro, l'altra informazione - luglio 2011)

INDEX - CINEMA

Valutazione e classificazione morale dei film:
Film ammessi
- per Tutti (adatto per un pubblico familiare e di giovanissimi)
- per Tutti con Riserva (meno adatto per i più giovani)
- per Adulti (richiede la preparazione e la mentalità di un adulto)
- per Adulti con Giudizio Morale (esige una completa maturità di giudizio morale)

Film che richiedono cautela
- per Adulti con Riserva (pur non essendo negativo, presenta elementi pericolosi anche per un adulto e merita obiettive riserve morali)


Film negativi
- Sconsigliati (costituisce un obiettivo pericolo per ogni categoria di spettatori)
- Escluso (gravemente immorale e nocivo per ogni pubblico)

giovedì 19 luglio 2012

THE BEACH BOYS - SURFIN' USA


Ecco il gruppo che ha dato inizio alla mania del surf-dancing in tutto il paese, anche in luoghi dove la cosa più vicina al surf è forse la schiuma su un frullato al cioccolato!
The Beach Boys, sono saliti sulla cresta del successo con la loro “ Surfin’ ” , esplosa nella frenesia di una notte, e li ha trasformati nel simbolo nazionale di uno sport che ha entusiamato l'America, dopo averla colpita come un uragano.
[…]
dalla 'cover' del disco


 
Lato a)
  1. Surfin' U.S.A. (berry)
  2. Farmer's daughter (wilson)
  3. Misirlou (roubanis-wise-leeds-russell)
  4. Stoked (wilson)
  5. Lonely sea (usher-wilson)
  6. Shut down (wilson-christian)


Lato b)
  1. Noble surfer (wilson)
  2. Honky tonk (doggett)
  3. Lana (wilson)
  4. Surf jam (wilson)
  5. Let's go trippin' (dale)
  6. Finders keepers (wilson)



cover (Capitol - T 1890)

Capitol - T 1890


 

pubblicità - FERRANIA (apparecchi fotografici)

TV SORRISI E CANZONI (giugno)


Rosella Spinelli ha intensificato in questi ultimi tempi il suo lavoro in televisione. Dopo essere apparsa qualche settimana fa nella commedia "La moglie di papà" accanto ad Umberto Melnati, ha registrato "Jack l'infallibile", "Demetrio Pianelli" e si appresta a prendere parte, nel ruolo di Regina, a "Gli Spettri" di Ibsen e, nelle vesti di Paolina Borghese, a "Camaleonti" di Federico Zardi. Ha anche in programma una vasta attività teatrale ed il matrimonio con lo scrittore Gilberto Loverso, dirigente al servizio prosa della televisione.


Lo Scià di Persia Reza Pahlevi e l'Imperatrice Farah Diba ritratti nella reggia di Teheran dal fotoreporter di "TV - Sorrisi e Canzoni" durante un'eccezionale intervista esclusiva concessa al nostro Direttore. I nostri inviati si sono recati in Persia a conclusione dell' "operazione solidarietà Roma-Teheran" lanciata da "TV - Sorrisi e Canzoni" a favore di una bimba iraniana rimasta orfana nel terremoto del settembre scorso. L'iniziativa ha avuto larghissima eco: col nostro Direttore si è recata a Teheran anche un'equipe del Telegiornale, cha ha eseguito servizi televisivi per la rubrica del lunedi "TV-7" e per "Rotocalchi in poltrona".


Roberta e Peppino di Capri hanno ispirato un'iniziativa che riuscirà certo graditissima a molte nostre lettrici. Il "cantante del Golfo" ha recentemente lanciato la canzone "Roberta", dedicata appunto a sua moglie, che si sta rivelando uno dei maggiori successi musicali della stagione: "TV - Sorrisi e Canzoni" ha deciso di regalare il disco con l'incisione di "Roberta" a tutte le lettrici il cui nome anagrafico sia eguale a quello della consorte del cantante. Peppino di Capri, com'è noto sarà insieme a Celentano il mattatore del prossimo "Cantagiro". E questa la prima volta che il cantante acconsente a battersi in una gara musicale che comporta una classifica e confronti diretti con i suoi colleghi.


Brigitte Bardot ha completato a Roma e Capri le riprese del film "Il disprezzo" che ha interpretato insieme a Jack Palance, Michel Piccoli e Georgia Moll. Le ultime scene sono state girate a Capri dove l'attrice francese ha approfittato per prendersi brevissimi squarci di vacanza con il pensiero rivolto alla sua bellissima villa "La Mandrague" di Saint Tropez e a Samy Frey il quale l'ha poi raggiunta nuovamente a Roma ed è partito con lei per la Francia.


È il momento di Rita Pavone. La "minorenne d'assalto dei juke-box", "pel di carota", "il peso piuma della canzone", "l'urlatrice tascabile" (sono tutte definizioni coniate per lei dalla stampa o dagli ammiratori) conduce le classifiche di vendita discografica con una incisione che sta risultando il successo dell'estate '63. È questo il momento in cui le compagnie fonografiche allestiscono i piani di lancio per la produzione estiva; una dura battaglia combattuta a colpi di note e di trovate pubblicitarie.

lunedì 25 giugno 2012

CLAUDIO VILLA - AMOUR, MON AMOUR, MY LOVE/LA BUFERA






side a)
  • Amor, mon amour, my love (malgoni-pallesi-pinchi)


side b)
  • La bufera (crusca-mancuso-messina)




cover (CETRA - SP 1162)

CETRA - SP 1162

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La scalogna di aver vinto il Festival



Finora Tony Renis, battuto l'anno scorso a Sanremo, faceva tenerezza e anche per questo il pubblico l'ha voluto primo in "Canzonissima".    Ma quest'anno ha vinto, e con una canzone assai discussa.   Da vittima si è trasformato in mattatore.   E già la gente gli vuole un pò meno bene.



[...]
Molti lettori si domanderanno (e ce lo scriveranno) come mai la "Domenica del Corriere" dedica tanto spazio ad avvenimenti futili come un Festival di Sanremo e dà tanta corda ai suoi personaggi.   La risposta è piuttosto semplice: intanto il Festival di Sanremo, e proprio per volontà del popolo sovrano, non è cosa futile e neppure sono futili i miliardi di interessi che vi gravitano intorno; quanto ai suoi personaggi noi riteniamo che essi possano interessare come fenomeni di tutta una epoca, la nostra, e che perciò debbano essere anche spiegati come abbiamo cercato di fare - magari senza riuscirvi - con Tony Renis, possessore fino a qualche anno fa di una sola chitarra, e correntista, adesso, fra i più richiesti dalla banche (ha confessato lui stesso che i soli diritti di "Quando, quando, quando" assommano, finora, a 73 milioni.
Adesso c'è la causa di plagio in ballo.   Io non credo che arriverà mai in tribunale.   Queste cose si aggiustano quasi sempre prima.   Rimane il fatto che mentre il ragazzo cantava "Uno per tutte", dopo la sua proclamazione a vincitore del tredicesimo festival di Sanremo, c'era gente fra il pubblico che si sgolava urlando "plagio, plagio".   Erano proprio tutti avversari "commerciali" del Tony e della sua casa editrice? [...]
Peccato!   Tony Renis è uno dei pochi professionisti preparati che il mondo della canzone italiana possa vantare.   Conosce la musica, sa suonare bene la chitarra, ha molto talento.   Eppure ha presentato a Sanremo una canzone che certo lui ha composto in buona fede ma che, in ogni modo , avrebbe potuto gettare un'ombra sul suo professionismo e sul suo talento.   E non basta che lui e suo padre continuino a ripetere il ritornello che "le note sono soltanto sette" e che tutti i motivi, bene o male, si assomigliano.
Tutti i motivi?   Forse si.   Meno, però, quelli che vincono un festival.  Già, è stata questa la scalogna di Tony Renis: vincere il festival.   Così da vittima da proteggere è diventato mattatore.   E il pubblico, l'esperienza ormai ce lo insegna, i mattatori non li può digerire.

Alfredo Pigna

domenica 24 giugno 2012

AURELIO FIERRO - UN CAPPOTTO RIVOLTATO/NON COSTA NIENTE






side a)
  • Un cappotto rivoltato (specchia-leuzzi)


side b)
  • Non costa niente (calcagno-sciorilli)







cover (King - AFK NP 56002)
King - AFK NP 56002


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DA SANREMO SI TORNA COSÌ (parte 2)



Del Festival, in me che vi assistevo per la prima volta, sono rimasti specialmente impressi:



Il professionismo di Villa
Confesso che il suo tipo di canto personalmente non mi piace, e neanche mi entusiasma la sua faccia.   Devo però convenire che, quando entrava in azione, tutti gli altri, e non saprei spiegare bene il perchè, sembravano al paragone dei dilettanti.   E poi, che savoir faire.   Quando compariva, e c'erano i battimani, anzichè salire subito sulla pedana come facevano gli altri, restava qualche istante di fianco, e salutava il pubblico con gesto sobrio delle mani, come per dire: "Ci siamo intesi vero?   Chiaro che io sono il numero uno?   Applaudite, applaudite, ragazzi, è il vostro elementare dovere".

Il passo falso di Bruni
Magari senza alcuna intenzione maligna, così per gioco, Sergio Bruni ha avuto una trovata che è probabile gli abbia fatto perdere parecchi voti.   La terza sera è comparso, per eseguire la sua canzone, subito dopo che Pino Donaggio aveva cantato "Giovane giovane".   E prima che l'orchestra attaccasse, appena sulla pedana, ha accennato sorridendo a un passo di twist: alla gente sembrò che volesse sfottere chi l'aveva preceduto.

La battuta infelice di Pericoli
Alla fine dell'ultima serata, intervistato sul palcoscenico, Emilio Pericoli, trionfatore con Tony Renis, ha detto: "Confesso che non me l'aspettavo".   Al che dalla platea c'è stato un coro: "Neppure noi, neppure noi".

Gli applausi a settori
Guardando la platea dall'alto si notava un curioso fenomeno.   Gli applausi, anzichè essere sparsi un pò dovunque, come avviene di solito, erano concentrati in modo strano.   Per esempio si vedevano spellarsi le mani quelli della settima e decima fila di poltrone; la ottava e la nona invece non facevano una piega.   Oppure l'entusiasmo esplodeva un'isoletta qua e un'isoletta là, mentre il resto restava tranquillo.   A scopo strategico infatti alcune case editrici avevano raggruppato i loro scagnozzi in determinati settori forse con la speranza di ottenere così una maggiore forza d'urto.   Certo era uno spettacolo alquanto comico.

I vantaggi della TV
Se uno vuole udire bene le canzoni, capirne le parole, vedere bene i cantanti, le loro facce, le loro espressioni, insomma seguire il Festival il più da vicino possibile, si guardi bene dall'andare a Sanremo ma si sieda in poltrona e apra il televisore.

La deficienza mnemonica delle presentatrici
Ad annunciare le canzoni (il titolo, gli autori, l'orchestra esecutrice, l'interprete) si alternavano quattro graziose presentatrici, state già vallette di Mike Bongiorno.   La meglio secondo me era la Copreni.   Agghindate in modo scicchissimo, con pettinature che dovevano essere costate interi pomeriggi di lavoro.   Ma che testoline!   Evidentemente imparare a memoria quelle pochissime parolette era un'impresa troppo ardua per loro.   Ed avanzavano sul loro speciale podio con un foglietto di carta in mano, e leggevano, ed era una cosa abbastanza divertente.

Dino Buzzati
("DOMENICA DEL CORRIERE" - 24 febbraio 1963)

SERGIO BRUNI - SULL'ACQUA/CAVALCATA






side a)
  • Sull'acqua (pagano-maresca)


side b)
  • Cavalcata (bruni-maresca)





cover (LA VOCE DEL PADRONE - 7MQ 1778)

LA VOCE DEL PADRONE - 7MQ 1778


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DA SANREMO SI TORNA COSÌ (parte 1)



Del Festival, in me che vi assistevo per la prima volta, sono rimasti specialmente impressi:


la bruttezza della sala
Cento volte meglio le pretenziose architetture fine di secolo dei grandi alberghi sanremesi e perfino del Casinò piuttosto che la squallida nudità del salone dove si è svolto il Festival, simile a un grande cinematografo rionale.   Le decorazioni di fiori non bastano a renderla simpatica o accogliente.   In quanto all'apprestamento scenico venivano in mente certi stands di Fiera campionaria di trent'anni fa.

L'anzianità degli spettatori
I giornalisti erano in galleria.   Di lassù, guardando alle favolose poltrone diremo così elettorali, pagate settantamila lire per tre sere, si vedeva un panorama di teste in piazza, semicalve, grigie e bianche.   Rare le capigliature nere.   E fra le donne prevaleva quel caratteristico biondo falso con cui molte ingenue signore si illudono di poter alleviare gli insulti del tempo (mentre l'effetto è invece nettamente contrario).   A occhio e croce l'età media degli spettatori era cinquant'anni.   Canzoni destinate a essere cantate dai giovani sarebbe stato logico che fossero scelte dai giovani.   Ma i giovani, ahimè, non dispongono di settantamila lire.

I vestiti di Milva
Erano tutti e tre lunghi fino a terra, di linea regale.   Abiti da incoronazione piuttosto che da canzone.   Da lontano sembrava, non so, la statua della libertà o un'imperatrice bizantina.   Con quegli abiti là vincere era assolutamente obbligatorio.   E proprio a motivo di quegli abiti la sconfitta ha fatto doppia sensazione.

La voce di Milva
La quale si è stilisticamente raffinata senza perdere quei suoi toni profondi, tenebrosi, carnali.   Solo che prima (vedi Flamenco rock) queste torride note sgorgavano di getto da una femminilità decisamente popolaresca, oggi vengono amministrati a ottenere elaborati effetti drammatici alla Edith Piaf.

L'importanza di Milva
L'ho vista due tre volte da vicino, nel ridotto del teatro, al bar del teatro, nell'atrio dell'albergo.   Era evidente che si sentiva molto importante, la colpa non è sua, la colpa è del pubblico.   E come la giovane contadina è costretta ad assunere un atteggiamento da dea dall'otre pieno d'acqua portato in testa, parimente la Milva reagiva sotto il peso della gloria.


Dino Buzzati
("DOMENICA DEL CORRIERE" - 24 febbraio 1963)


ARTURO TESTA - QUANDO CI SI VUOL BENE.. (come noi)/TU VENISTI DAL MARE




side a)
  • Quando ci si vuol bene.. (come noi) (calabrese-zambrini-isola)


side b)
  • Tu venisti dal mare (pugliese-rendine)





cover (PHILIPS - 363635 PF)

PHILIPS - 363635 PF


pubblicità - BUITONI (pastina glutinata)

SANREMO USA (in partenza dal 21 marzo)


("MUSICA e DISCHI" - febbraio 1963)



Aura D'Angelo, Gianni Lacommare, Luciano Tajoli, ed Arturo Testa, partecipanti al Festival 1963, unitamente a Wanda Romanelli, Wanna Scotti, Tullio Pane ed a miss Europa Anna Ranalli, accompagnati da una grande orchestra diretta dal Maestro Gino Mescoli, si esibiranno in 18-20 città americane.

WILMA DE ANGELIS - NON COSTA NIENTE/SE PASSERAI DI QUI




side a)
  • Non costa niente (calcagno-sciorilli)


side b)
  • Se passerai di qui (testoni-camis)






cover (PHILIPS - 363 634 PF)

PHILIPS - 363 634 PF)

pubblicità - LOMBARDI (dadi per brodo)

Non è vero che ho copiato la canzone con cui ho sconfitto Milva e Claudio Villa

 [...]
Dopo la vittoria a Canzonissima mi ero preparato con tutta la coscienza possibile al Festival di Sanremo: dicevo a tutti "mi basta far bella figura", ma in cuor mio speravo proprio di arrivare primo e di conquistare un primato che nessuno dei miei colleghi ha mai conseguito: vincere Canzonissima ed il Festival di Sanremo nello stesso anno.
[...] La notte tra giovedi e venerdi non ho chiuso occhio. Come in un incubo vedevo dinanzi a me Cichellero che alzava le mani per dare il "via" a Uno per tutte: in quelle mani c'era il mio destino. [...] Ho cantato male, [...] se non fosse stato per la stupenda interpretazione di Emilio Pericoli, probabilmente Uno per tutte non sarebbe neppure entrata in finale. [...]
Venerdi notte avevo ripreso a sperare: non certo più di arrivare primo (tutti ormai, con assoluta sicurezza, davano vincenti o Villa o Milva), ma almeno di piazzarmi dignitosamente.   Una speranza durata poche ore: fino all'estrazione a sorte di sabato mattina Gianni Ravera, l'organizzatore del Festival, appena conosciuti i risultati dell'estrazione era venuto a farmi coraggio.   Tutti mi trattavano come una specie di condannato a morte: ed avevano ben ragione di farlo.   In dodici anni di Festival di Sanremo la canzone eseguita per prima la sera della finalissima è quasi sempre arrivata ultima. [...].
(la sera, dopo aver cantato) pensavo al pubblico in sala, per forza di cose ancora freddo, ai componenti le venti giurie esperte raccolti negli studi dei notai, magari ancora intenti a prendere posto davanti al televisore (qualcuno che arriva tardi c'è sempre).   "Non si saranno neppure accorti che ho cantato" mi dicevo.   "Magari arrivati in fondo si chiederanno: ma non doveva cantare anche Tony Renis?"
Le dieci, le dieci e un quarto, le dieci e mezzo.   Con me non parlava nessuno, di me non si occupava nessuno.   L'unico a venirmi vicino, dopo aver cantato anche lui Uno per tutte, è stato Emilio Pericoli.   "guarda i fotografi", mi ha detto, "continuano a fotografare Claudio Villa con Eugenia Foligatti, Milva con Tajoli, Donaggio con la Cocki Mazzetti.   Sono le coppie che possono vincere o almeno arrivare ai primi posti.   A noi non hanno fatto neppure una foto.   Io sono più vecchio del mestiere di te, caro Tony: questo è proprio un brutto segno".
Non occorreva che me lo dicesse: me ne ero già convinto per mio conto.   "Andiamo a berci su", fece Pericoli.   "Al baretto del palcoscenico?".   "Macché, al bar del Casinò.   Tutti quelli che perdono, qua dentro, vanno a bere a quel bar.   Possiamo andare tranquilli, tanto qui nessuno ha bisogno di noi".
[...]

Tony Renis
("OGGI" - 21 febbraio 1963)


sabato 23 giugno 2012

EMILIO PERICOLI - UNO PER TUTTE/SULL'ACQUA





side a)
  • Uno per tutte (renis-mogol-testa)


side b)
  • Sull'acqua (pagano-maresca)





cover (RICORDI - SRL 10-310)

RICORDI - SRL 10-310

 
 

pubblicità - caffè BOURBON (Milva)


Sanremo - All'insegna delle sorprese




[...] Possiamo ripeterlo qui, senza tema di querele, tanto ormai l'hanno già detto tutti, che i motivi più popolari, fin dalle prime sere, venivano canticchiati dai competenti, pare con altre parole.   Così si riudivano le arie della "Tosca", di "Till", di "Noi siamo quelle dello scisci", di "Abbassa la tua radio per favor", e via discorrendo.
Inspiegabilmente per i profani, nessuno dei concorrenti interveniva per accusare apertamente l'altro del plagio, semmai le diffamazioni avvenivano tra le quinte, a bassa voce.   Omertà o pigrizia?   Pare, infatti, che ormai il plagio sia cosa pacifica.   Gli accordi, intanto, si possono prendere pari pari da qualsiasi pezzo musicale.   Mi hanno spiegato che basta cambiare un pochino la melodia.   Ho deciso: l'anno prossimo mi ci metterò anch'io, ho anche già scelto la canzone, prenderò "la vie en rose", motivo di sicuro successo.   Naturalmente cambierò le parole.   Ne farò, per esempio: "Perdersi nel deserto".   La musica non la conosco, ma so, in compenso, disegnare.   Mi affiderò al puro istinto grafico e decorativo per spostare qualche notarella qua e là, e la vittoria non dovrebbe levarmela nessuno.
Perchè, incredibile ma vero, più si copia, e più si parte favoriti.   È ovvio che le canzoni più votate sono quelle più orecchiabili.   E orecchiabile e già orecchiato in fondo significano la stessa cosa.   Si ama ciò che si conosce, e così va a finire  che, [...], i maggiori voti vanno al risaputo.
Ed è proprio questo che alla fine ha sconcertato.
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